La crescente velocità di evoluzione dei sistemi informatici consente di trarre nuova conoscenza dall’analisi dei dati, usando capacità cognitive finora prerogativa esclusiva dell’uomo.

Applicando i ritmi da “legge di Moore”, tipici del progresso tecnologico in campo ICT degli ultimi anni, verrebbe da chiedersi: tra quanti anni il nostro lavoro potrà essere svolto da una macchina o da un software; la personale esistenza nostra e dei nostri figli sarà migliore o peggiore in una società sempre più assistita – se non guidata – da sistemi di intelligenza artificiale; fino a che punto avrà senso delegare attività fisiche e concettuali che, comunque, ora danno senso alla nostra vita; soprattutto, saremo ancora liberi di scegliere?

Sembra essere in ballo, in qualche modo, il significato stesso della singolarità della specie umana: scenari che non ci prendono di sorpresa, prefigurati da scrittori visionari, ma anche da scienziati attenti agli aspetti umanistici e sociali.

Quindi, almeno nel nostro ambito professionale, dovremmo essere consapevoli di quali evoluzioni potranno esserci nei prossimi anni e pronti agli impatti, soprattutto positivi, che attendono la nostra società.

La tecnologia in sé è eticamente neutra: come sempre, sta all’umanità (quindi un po’ a tutti noi, come cittadini, consumatori, lavoratori, genitori) definirne le “regole di ingaggio”, almeno finché sarà possibile averne la governance.

Per poter ragionare liberamente su questi temi, Nodes ha dato vita a un piccolo progetto, La Storia del Futuro (www.lastoriadelfuturo.it) volto a stimolare e condividere, per chi lo vorrà, alcune riflessioni sull’era cognitiva in cui stiamo entrando e sugli impatti, positivi e negativi, che ne deriveranno. Ci auguriamo che questa iniziativa risponda a un interesse, non solo professionale, di chi ci conosce come azienda e invitiamo a seguirla con simpatia nei prossimi mesi.